“حين يعمى الضمير عن رؤية الألم””باللغة العربية و الإيطالية””Quando la coscienza si acceca davanti al dolore”

“حين يعمى الضمير عن رؤية الألم””باللغة العربية و الإيطالية””Quando la coscienza si acceca davanti al dolore”
hassan faqirمنذ 4 ساعاتآخر تحديث : منذ 4 ساعات

“حين يعمى الضمير عن رؤية الألم””باللغة العربية و الإيطالية”
“Quando la coscienza si acceca davanti al dolore”

بقلم: حسن فقير

من أسوأ صور الأنانية أن يفقد الإنسان بصره وبصيرته تجاه معاناة غيره، خاصة إذا كان هو السبب المباشر في تلك المعاناة. حينها، لا يعود العمى مجرد حالة بصرية، بل يصبح عاهة أخلاقية تتغلغل في أعماق الروح، وتغلق كل نوافذ الرحمة والتعاطف.
كثيرون يجرحون، ويظلمون، ويقسون، ثم يسيرون في حياتهم وكأن شيئاً لم يكن. لا يلتفتون إلى الوجوه التي أطفأوا بريقها، ولا إلى القلوب التي كسروها، ولا إلى الأحلام التي بعثروا شظاياها. الأسوأ من ذلك أنهم قد يبررون ما فعلوه، أو يتناسونه عمداً، حتى يعيشوا في سلام مع ذواتهم على حساب آلام الآخرين.
إن إدراك حجم الضرر الذي نتسبب فيه للغير، ومحاولة إصلاحه، هو ما يميز الإنسان النبيل عن سواه. أما التنكر لتلك الحقيقة، فهو بداية الانحدار نحو هاوية القسوة واللامبالاة. فالضمير الحي هو المرآة التي تذكّرنا دوماً أن الأذى الذي نزرعه في دروب الناس سيعود يوماً إلينا، وربما أضعافاً مضاعفة.
القدرة على رؤية معاناة الآخرين ليست ضعفاً، بل هي قمة القوة الإنسانية. ومن لا يملك هذه القدرة، فقد خسر إنسانيته مهما امتلك من مال أو سلطة أو جاه.

“Quando la coscienza si acceca davanti al dolore”

Di Hassan Faqir

Tra le peggiori forme di egoismo vi è quella in cui l’essere umano perde la vista e la lucidità interiore di fronte alla sofferenza altrui, soprattutto quando egli stesso ne è la causa diretta. In tal caso, la cecità non è più solo una condizione visiva, ma diventa una menomazione morale che penetra nelle profondità dell’anima e chiude tutte le finestre della misericordia e della compassione.
Molti feriscono, opprimono e si mostrano duri, per poi proseguire la propria vita come se nulla fosse accaduto. Non si voltano verso i volti a cui hanno spento la luce, né verso i cuori che hanno infranto, né verso i sogni che hanno ridotto in frantumi. Peggio ancora, possono giustificare le proprie azioni o dimenticarle di proposito, pur di vivere in pace con sé stessi a spese del dolore degli altri.
Riconoscere l’entità del danno che provochiamo agli altri e cercare di ripararlo è ciò che distingue una persona nobile dalle altre. Negare questa verità, invece, è l’inizio della discesa verso l’abisso della crudeltà e dell’indifferenza.
La coscienza viva è lo specchio che ci ricorda sempre che il male seminato nei sentieri degli altri un giorno tornerà a noi, forse moltiplicato. La capacità di vedere la sofferenza altrui non è debolezza, ma il culmine della forza umana. Chi non possiede questa capacità ha perso la propria umanità, qualunque sia la ricchezza, il potere o il prestigio di cui dispone.

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